[Goodmoat]Una partita a carte al buio

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    «È vostra facoltà concedere loro quell'opzione, sarà loro libertà scegliere se incontrare il boia o prendere il Nero»
    Lothar prese il pezzo che gli venne offerto con un cenno del capo, attese che tutti fossero serviti e poi intingerà anche lui un pezzetto di pane sul sugo del suo piatto. Ovviamente prima di parlare si preoccuperà di deglutire e pulirsi la bocca.
    «Quegli uomini hanno agito con troppo zelo dopo che hanno udito le mie lamentele in merito a insinuazioni da voi mosse al Torneo che avete indetto per vostro fratello»
    Mentre Lothar si spiegava, esponendo le sue ragioni, notò sia Lord Peasebury che Aldith controllarlo per vedere se mentiva o meno. Lothar era sincero, non aveva fatto quella battuta con malizia. Semplicemente o gli era uscita male o il suo umorismo non era così affilato e sagace come lui credeva, oppure chi aveva di fronte aveva qualche sospetto pregresso e si era messo sulla difensiva. Tutto poteva essere. Da parte di Lothar ovviamente, in quel momento, stava usando la sua capacità diplomatica per far comprendere che non c'era alcun oscuro recondito nelle sue parole. Non poteva però imporre il suo pensiero.
    Oltre ad essere sincero e porla al meglio, non poteva fare.
    «Non vi reputo così inesperto, non siete poi molto più giovane di me»
    Forse Brian non era così tanto convinto.
    «Mi è però impossibile stabilire se quella battuta che avete fatto fosse solo tale o, nonostante quello che asserite ora, in realtà mi consideriate indegno di fiducia. Molto probabilmente, con il volere dei Sette, sarete il successore di Hugh e, nonostante l'acredine generata da un'infelice goliardata, isolare completamente il feudo di Grandview potrebbe essere controproducente, per il futuro»
    A Lothar non sfuggì l'occhiata verso Aldith, forse la donna aveva messo parola in merito e sapendo i trascorsi forse la cosa pesava ancora di più a Brian, forse si era messa di mezzo anche la loro nonna, cugina di Lothar. Infatti con il commento successivo il suo pensiero venne quasi confermato.
    Lothar sembrava aver convinto Lord Robin, ma non del tutto Brian. Forse ci voleva un pizzico in più, una dose maggiore di iniezione di fiducia e charme.
    < Rispetto le vostre parole e non commenterò oltre sull'accaduto.>
    Sarebbe stato controproducente cercare di convincerlo su quel versante.
    < Posso però dimostrarvi con una proposta che, assolutamente, non vi considero indegno di fiducia.>
    Piccola pausa utile al suo scopo.
    < Anzi...>
    Parola molto importante per quello che arriverà successivamente, era il momento di usare l'asso nella manica, il colpo finale o che dir si voglia. Era il momento di sacrificarsi per il futuro di Casa Grandison e cercare di ottenere il favore dei vicini, qualche territorio dalla dote e se gli dei vorranno una discendenza. Il problema era Lord Peasbury presente, sarebbe stata una cosa adeguata da proporre in separata sede, ma l'occasione era quella. Fortunatamente l'unica figlia libera di Lord Robin aveva sei anni, troppo piccola anche per un fidanzamento con Lothar e troppo vecchia per un eventuale fidanzamento con un futuro figlio di Lothar. Ma Lord Robin aveva dimostrato di essere estremamente fertile e aveva una moglie prolifica, probabilmente ancora in età per dargli un ulteriore figlio o figlia.
    < Vostra sorella è vedova, io cerco moglie.>
    Ecco rilasciata la bomba sul tavolo.
    < Vorrei proporvi tale unione, che renderà granitica la vicinanza tra le nostre case, saldando i rapporti familiari.>
    Eviterà di fargli notare che sapeva che Brian non vedeva di buon occhio la sorella, già la proposta dovrebbe renderlo felice: se la sarebbe tolta di mezzo non solo dalla famiglia, ma anche dal feudo.
    < Voglio però fare le cose al meglio. In caso foste d'accordo e potremmo parlare dei dettagli, vi chiederei il tempo di informare e chiedere il permesso a mio fratello, come mio lord. Essendo suo erede mio fratello ha voce in capitolo, sarà mia premura fare in modo di ottenere la sua benedizione.>
    Doveva dirlo, perché non poteva sposarsi alle spalle del fratello. Ovviamente si premura di agire direttamente, così da mostrare a Lord Brian di essere completamente la suo servizio e di fidarsi di lui, tanto da farsi portavoce della proposta direttamente a suo fratello e usare la sua "influenza" per portare a termine la cosa.
    < Ovviamente, sarà mia premura sgravarvi anche dall'incombenza di parlarne con il nostro Lord Protettore. Mi muoverò io, se mi concederete il permesso, con Lord Renly per chiederne anche la di lui benedizione.>
    Renly Baratheon voleva essere informato delle "successive" mosse dei Grandison, dopo il torneo indetto da Lothar. Lo aveva lasciato intendere quando si erano parlati durante il torneo e Lothar vuole sfruttare la cosa al balzo per accontentare tutti.
    < Non posso parlare di un accordo tra voi e mio fratello, purtroppo Hugh è sordo da quell'orecchio e fidatevi, ci ho provato. Non sembra intenzionato a prendere in considerazione nessuna lady in questo momento. Ero euforico quando mi ha informato del viaggio a Dorne, ma anche li mi ha smorzato l'entusiasmo ancora prima di partire. Poi gli eventi gli hanno dato ragione.>
    Specificò, in caso si chiedessero perché non abbia proposto direttamente Hugh, dal prestigio ben maggiore. Hugh, dall'ultimo incontro fatto, non voleva saperne di sposarsi. Ovviamente Lothar non specifica i motivi, rende solo nota la sua decisione. Dopo tutto gli aveva ordinato di non portare più quel discorso tra loro due.
    Spostò lo sguardo tra Brian e Robin un istante, sul Paesebury si soffermo un attimo di più.
    < Non vorrei però che voi, mio signore, vi offendiate della mia proposta. Non vi ho ignorato.>
    Volle precisare.
    < Purtroppo, mi è noto che solo vostra figlia Dorothy sia libera. Per quanto sia una bambina dolce, sarebbe stato inopportuno da parte mia chiedervi qualcosa in merito vista la sua età.>
    Aveva sei anni, non potevano nemmeno proporre un fidanzamento con un uomo di vent'anni più grande. Non era mica Lord Frey dopo tutto. Non voleva che il lord si sentisse messo da parte in qualche modo e si aprisse un altro problema con lui. Voleva che tutto fosse sistemato.
    Ora doveva solo capire se Lord Brian era d'accordo sulla questione o meno, ovviamente lui ha cercato di metterla in maniera tale da fugare ogni dubbio nella mente del Lord e porla in maniera che lui potesse odorare grandi guadagni in futuro.
    Sarebbero diventati cugini diretti, i figli di entrambi sarebbero nipoti (e cugini) tra loro, avvicinando fortemente la famiglia.
    Lothar aveva ottime probabilità di ereditare il feudo del fratello, motivo per cui aveva commentato e saldato quell'idea nella mente di Brian.
    In ogni caso, Lothar era un lord minore ed era un ottimo matrimonio per una sorella di un lord.
    C'erano tanti guadagni da farsi con quell'accordo, se Brian fosse stato d'accordo.
    Lothar ora deve attendere solo una risposta.

    25 a Diplomazia (tutti felici e tutti contenti si spera)
     
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    Brian lo lasciò parlare, senza interromperlo. «Bisogna vedere quali siano i dettagli: siete famoso per la vostra ambizione e dubito che vogliate in moglie una vedova solo per fare ammenda delle vostre parole» commentò. «Ma è una faccenda che disquisiremo in privata sede, poiché riguardano le nostre famiglie soltanto. Mettete questi dettagli su carta, stasera li discuteremo assieme, a cena.»
     
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    «Bisogna vedere quali siano i dettagli: siete famoso per la vostra ambizione e dubito che vogliate in moglie una vedova solo per fare ammenda delle vostre parole»
    Lothar annuì, non aveva senso negare la questione.
    «Ma è una faccenda che disquisiremo in privata sede, poiché riguardano le nostre famiglie soltanto. Mettete questi dettagli su carta, stasera li discuteremo assieme, a cena.»
    Lothar non lo aveva interrotto di rimando, come lui aveva fatto in precedenza. Si limitò ad annuire.
    < Preparerò il tutto con dovizia di particolari. Capirete che oltre ad essere ambizioso, cosa che non nego, sono molto leale con la famiglia.>
    Aggiunse.
    < Ma come dite bene, è una questione per dopo.>
    Aggiunse, di modo da non portare troppa carne al fuoco fin da subito e magari offendere l'altro Lord presente.
    Ovviamente continuerà il pasto, ma visto quanto detto probabilmente si verterà su questioni più frivole, visto che la cosa sembrava conclusa.
    < Mi rammarica molto, e sono sincero, che questo evento vi abbia rovinato il torneo o che comunque lo abbia concluso in malo modo. Mi sono impegnato e speso molto per cercare di rendere il tutto perfetto sia per mio fratello, il festeggiato, e tutti i lord convenuti.>
    Ammise Lothar per cambiare discorso dalle altre questioni.
    < Tra l'altro non mi aspettavo assolutamente l'apparizione di un cavaliere misterioso, figurarsi poi scoprirne l'identità...>
    Aggiunse.
    Chissà quali commenti potranno uscire dagli altri due lord in merito.

    Non sapevo se volevi continuare o meno, ho commentato per delle chiacchiere più distese... se necessario possiamo skippare a sera ^^
     
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    «È stata una vera sorpresa» convenne Robin.
    «È noto che a Lord Renly piacciano i tornei e pensavo lo aveste invitato: ho scoperto solo una volta a Grandview che così non era» disse Brian.
    «Non solo gli piacciono, abbiamo visto con i nostri occhi come sia nato per giostrare: si è dimostrato davvero abile» replicò il Peasebury. Il Musgood annuì.
    Aldith rimase quietamente in silenzio, lasciando agli uomini quel tipo di pettegolezzi.
    «Lord Lothar, mia nonna è solita rammentare come Hugh in gioventù abbia ottenuto ottimi risultati nelle giostre. Non mi risulta che voi abbiate mai giostrato, nemmeno come scudiero, o sbaglio?» chiese Brian.
     
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    «È stata una vera sorpresa»
    «È noto che a Lord Renly piacciano i tornei e pensavo lo aveste invitato: ho scoperto solo una volta a Grandview che così non era»
    < Il torneo era pensato per mio fratello, volevo però provare a renderlo un poco più "grande" di quelli che di solito teniamo. Ovviamente, non volendo fare il passo più lungo della gamba, l'invito a Lord Renly è stato dello stesso tipo di tutti gli altri che ha ricevuto nel corso degli anni dai Grandison e ha declinato cortesemente. Questa volta ha deciso di non declinare, forse incuriosito dall'aggiunta degli inviti all'Altopiano.>
    Disse Lothar ripensando alle decisioni prese.
    < Un torneo, anche di poco, più grande necessita di più persone. Oltre questo volevo testare Grandview e capire se poteva reggere il torneo e tutto quello che ne consegue. Salvo qualche evento, come avrete udito... tutto è filato liscio.>
    Ammise infine.
    «Non solo gli piacciono, abbiamo visto con i nostri occhi come sia nato per giostrare: si è dimostrato davvero abile»
    < Ad Approdo del Re l'ho visto molto preciso nell'organizzare il torneo, ha voluto controllare personalmente parecchie cose. Abile e appassionato...>
    Confermò Lothar, aggiungendo che non solo gli piacevano: ma ci teneva davvero anche quando li organizzava.
    «Lord Lothar, mia nonna è solita rammentare come Hugh in gioventù abbia ottenuto ottimi risultati nelle giostre. Non mi risulta che voi abbiate mai giostrato, nemmeno come scudiero, o sbaglio?»
    Lothar non si scompose minimamente.
    < La mia famiglia ha avuto i suoi nomi nei tornei e non solo. Hugh, Ser Harlan ai suoi tempi, anche mio cugino ser Narbert ha lasciato il suo nome in qualche torneo...>
    Ora era ai servizi di Stannis, se non ricordava male.
    < Io purtroppo da piccolo ero più esile e i risultati erano davvero miseri... Ovviamente si parla di quello che può fare uno scudiero.>
    Ammise tranquillamente.
    < Poi la guerra... mio padre che morì prima di farmi cavaliere e... beh, l'esperienza vissuta non mi ha spinto, inizialmente, a chiedere a mio fratello di concludere il percorso. Poi sono passati anni.>
    Sospirò un attimo.
    < Atteggiamento atipico, probabilmente. La scintilla che nasce negli uomini quando il Guerriero li tocca forse deve ancora attecchire in me. Mi alleno ovviamente con la mia spada giurata. Quando sarà il momento e ne sarò degno... chissà.>
    Spiegò il suo punto di vista.
    < Ho visto abbastanza cavalieri che potrebbero aver tranquillamente pagato la nomina, semmai sarò investito... io lo meriterò agli occhi degli uomini e degli dei.>
    Precisò.
    < Ma non credo parteciperò a qualche torneo... I nomi che girano ora sono al di là di ogni più rosea aspettativa anche solo per avere una possibilità. Lord Renly, Ser Jaimie Lannister...>
    Per fare un paio di nomi.
    < E ho solo detto quelli sulla bocca di tutti, ogni zona ha i suoi campioni più o meno famosi.>
    Aggiunse, era conscio dei suoi limiti in quell'ambito. Non era un guerriero impareggiabile e si sarebbe dovuto affidare alla fortuna in una giostra, cosa che non lo entusiasma troppo.
    < I vostri figli però sono in ottima forma, li ho potuti vedere stamane...>
    Lasciando poi la parola a Brian
     
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    «Lord Renly ha buoni rapporti con diversi nobili dell'Altopiano, quindi è facile pensare che uno di essi, che avrà ricevuto l'invito, lo abbia avvisato: e si sa, la curiosità muove il mondo. In questo caso ha smosso l'overlord» commentò Robin.
    «Povero Lord Swann» commentò Brian. «Una figlia del genere è davvero una disgrazia» aggiunse, lanciando un'occhiata in tralice alla sorella.
    Robin ridacchiò. «Non siate così pessimista: ci fu un cavaliere del Nord che sbaragliò Jaime Lannister diversi anni fa. Ora che è invecchiato, anche lo Sterminatore di Re sarà anche più facile da battere» disse. Probabilmente si riferiva al torneo tenuto a Lannisport nel 289, per celebrare la disfatta di Balon Greyjoy. Secondo i resoconti storici che Lothar aveva letto, un lord del Nord, Jorah Mormont, insignito del cavalierato dopo l'assedio di Pyke, inaspettatamente guadagnò la vittoria nella giostra, sconfiggendo anche Jaime Lannister.
    «Se pensi sia tanto facile, perché non partecipi a una giostra alla quale partecipa anche il giovane leone?» lo punzecchiò Brian, portando poi l'attenzione su Lothar. «Si allenano, i Sette donano loro salute e senno» replicò. «Goodmoat ha un futuro radioso davanti» aggiunse.
     
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    «Lord Renly ha buoni rapporti con diversi nobili dell'Altopiano, quindi è facile pensare che uno di essi, che avrà ricevuto l'invito, lo abbia avvisato: e si sa, la curiosità muove il mondo. In questo caso ha smosso l'overlord»
    Lothar annuì alle affermazioni di Robin, aveva anche in mente un nome in merito ma lo tenne per se: dopo tutto era quello che gli aveva fatto qualche domanda che, lì per lì, lo aveva incuriosito ma a cui aveva dato poco peso.
    «Povero Lord Swann»
    Lothar sospirò.
    «Una figlia del genere è davvero una disgrazia»
    Lothar non commentò, aveva promesso discrezione a Lord Swann e l'avrebbe mantenuta anche successivamente, dissimulò poi con il calice il fatto di aver notato l'occhiataccia di Brian ad Aldith, limitandosi a fingere di bere e assaporarne il contenuto.
    < C'è stato quel gigante Wylde impazzito poi che ha tentato di attaccare un cavaliere... fortunatamente i miei armigeri lo hanno fermato, chissà cosa gli è passato per la mente, soprattutto nel gettarsi addosso a delle picche spianate...>
    Aggiunse, soprattutto per cambiare discorso.
    «Non siate così pessimista: ci fu un cavaliere del Nord che sbaragliò Jaime Lannister diversi anni fa. Ora che è invecchiato, anche lo Sterminatore di Re sarà anche più facile da battere»
    < Se non sbaglio state parlando di Lannisport 289, il torneo per celebrare la disfatta dei Greyjoy... era Ser Jorah Mormont l'uomo in questione.>
    Lotahr era informato, ovviamente, anche se di tornei si interessava molto poco.
    < Non ho più sentito parlare di lui, probabilmente si è ritirato dai tornei da gran campione.>
    Chiederà a Ser Dustin, dopo tutto erano del nord entrambi.
    < Invecchiato o meno, ci sono altri nomi molto più giovani comunque molto promettenti... qualcuno lo abbiamo visto al torneo per il compleanno del principe, altri ne vedremo a quello per la Nuova Mano del Re... se lo faranno, ma presumo di si.>
    Al Re i tornei piacciono parecchio.
    «Se pensi sia tanto facile, perché non partecipi a una giostra alla quale partecipa anche il giovane leone?»
    Ed ecco perché riteneva tutta quella storia una stronzata: Brian aveva appena fatto un commento fraintendibile a Robin. Volendo usare lo stesso metro, ora Robin si sarebbe dovuto offendere di gran carriera, ma passerà la cosa con una risata e niente più. La questione era nata solo perché Lothar era una "lord minore" altro che questioni di onore, assunzioni di questo o quello o altro. Lothar bevve nuovamente, fingendo di non sentire e non commentando.
    «Si allenano, i Sette donano loro salute e senno»
    < Ricordo, il nostro incontro alla cena...>
    Confermò, non aveva visto nulla di speciale in quei bambini ma non gli costava nulla confermare.
    «Goodmoat ha un futuro radioso davanti»
    < Indubbio.>
    Alzò il calice come a fare un brindisi a quell'affermazione.
    < C'è solo da sperare che tutte le Stormland possano beneficiare di questo periodo a lungo. Pace e prosperità per tutti...>
    Pace nel mondo, annullare le diseguaglianze e le solite stronzate che si dicono a cui nessuno crede ma che tutti trovano positivi e si trovano concordi.
    Brian era proprio un abile "ammazzatore di conversazioni".
     
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    «Gli uomini così grossi van bene solo per macellare... in tempi di pace sono ingestibili» commentò Robin.
    «Ti riferisci alla Montagna che Cavalca?» chiese Brian. Quello era il soprannome di un cavaliere delle Terre dell'Ovest, un colosso di dimensioni mai viste, con una forza prodigiosa e una stazza senza pari, per quello che ricordava Lothar. Ser Gregor Clegane.
    Il Peasebury annuì. «Lo vidi una volta dal vivo e le voci sul suo conto penso possan esser vere» spiegò.
    «Che voci?»
    «Quelle che giustificherebbero l'acredine dei dorniani nei confronti della Corona: si dice che sia stato lui a massacrare i figli di Elia Martell per poi stuprarla e ucciderla...» raccontò il lord, per poi annuire al Grandison.
    «Lo faranno di certo» commentò positivamente Brian nei confronti di Lothar. «Re Robert ama i tornei e ad Approdo ne organizzano parecchi» rispose.
    Il rapporto tra Brian e Robin era saldo. Quest'ultimo si fece una risata e rispose divertito. «Perché temo che vecchio o meno, mi farebbe battere le terga a terra.»
    Il pranzo proseguì con chiacchiere e facezie e alla fine Lord Robin si congedò.
    Lord Brian si alzò dal tavolo e da una credenza prese una bottiglia e riempì due piccoli calici di cristallo con un liquido scuro, che Lothar riconobbe come nocino, e gliene offrì uno. «Allora vi aspetto stasera a cena con la vostra proposta» disse.
     
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    «Gli uomini così grossi van bene solo per macellare... in tempi di pace sono ingestibili»
    Lothar si limitò a una scrollata di spalle, non ne aveva nel suo feudo di uomini così grossi e ingestibili. Ne aveva potuto vedere un nesso tra "stazza" e "incapacità di vita civile" durante la pace.
    «Ti riferisci alla Montagna che Cavalca?»
    < Ser Gregor Clegane?>
    Chiese giusto per conferma, era abbastanza sicuro in ogni caso che fosse lui. Di fatto si parlava proprio dell'erede di Casa Clegane.
    «Lo vidi una volta dal vivo e le voci sul suo conto penso possan esser vere»
    «Che voci?»
    «Quelle che giustificherebbero l'acredine dei dorniani nei confronti della Corona: si dice che sia stato lui a massacrare i figli di Elia Martell per poi stuprarla e ucciderla...»
    Lothar deglutì e represse un moto di stizza, che fosse per il comportamento o per l'atto in se contro la vecchia principessa.
    < Sono accuse pesanti, non credo che il Re cercherà mai la verità...>
    Disse semplicemente. Dopo tutto era un cavaliere al servizio del cognato, Lord Tywin Lannister, e Robert non aveva alcuna voglia di rompere le scatole al marito per un regno che non gli prestava giuramento diretto.
    Fù grato del proseguir del discorso.
    «Lo faranno di certo»
    Lothar annuì, lo credeva anche lui.
    «Re Robert ama i tornei e ad Approdo ne organizzano parecchi»
    < Il nuovo Primo Cavaliere avrà il suo bel da fare...>
    Rimase neutro in merito, non sapeva minimamente che uomo fosse Ned Stark, non lo aveva mai visto direttamente ne ci aveva mai parlato. Sapeva solo quello che si diceva in giro.
    Osservò bene i due nobili con lui, erano uniti e amici di vecchia data. Potevano stuzzicarsi senza incorrere in acredine.
    Il pranzo proseguì abbastanza tranquillamente. Lord Robin si congedò per primo.
    Gli venne offerto un digestivo, Lothar accettò.
    «Allora vi aspetto stasera a cena con la vostra proposta»
    < Sarà mia premura essere il più specifico possibile...>
    Poi si vedrà: avrebbe dovuto parlare a sua fratello e poi sicuramente al Lord Protettore, oltre che con altre persone secondariamente.
    Forse tutto si era risolto, forse no.
    Lo scoprirà.

    Non ho avuto notifica, scusa per il ritardo.
     
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    Se lo desideri puoi spendere un punto influenza per prendere affinità con Lord Peasebury
    Per il seguito, lascio aprire a te, così elencherai le richieste e le offerte di Lothar
     
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24 replies since 12/9/2023, 07:48   124 views
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